Al Chiostro del Bramante si potranno ammirare oltre 80 lavori, del genio catalano, mai giunti prima nel nostro Paese, tra cui 50 olii di sorprendente bellezza e di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli.
E questo grazie alla Fundaciò Pilar i Joan Mirò di Palma di Mallorca, che detiene gran parte del patrimonio dell'artista e che ha concesso in via del tutto straordinaria le sue opere per un'anteprima italiana.
La mostra
Mirò! Poesia e luce, sarà ospitata a Roma al Chiostro del Bramante dal 16 marzo al 10 giugno 2012, ed è prodotta e organizzata da Arthemisia Group, 24 ORE Cultura del Gruppo 24 ORE e DART Chiostro del Bramante.
La curatrice dell'esposizione è Maria Luisa Lax Cacho è ritenuta la massima esperta internazionalmente dell'opera di Mirò. La mostra darà conto dell'intera produzione artistica di Mirò, nato nel 1893, tra gli anni 1908-1981. Un particolare approfondimento sarà rivolto alle opere create nei trent'anni anni in cui Mirò visse a Mallorca e cioè dal 1956 fino alla morte avvenuta nel 1983. Un periodo particolarmente felice per l'artista, che finalmente aveva a sua disposizione un grande atelier e un laboratorio, a contatto con la natura sua musa ispiratrice, che dà vita a nuove idee e che gli fa iniziare contemporaneamente più opere.
Si è detto dell'importanza del luogo di lavoro per Mirò. Per questo si è pensato di ricreare integralmente negli spazi espositivi della mostra lo studio in cui Mirò creò i suoi capolavori. Si potranno così vedere anche tutti gli oggetti, i pennelli e gli strumenti originali che l'artista usava e che si sono conservati grazie all'attività della Fondazione.
"L'incontro di fantasia e di controllo, di oculatezza e di generosità, che forse si può considerare una caratteristica della mentalità catalana, può spiegare, in parte almeno, la base fondamentale dell'arte e della personalità di Joan Mirò. Così ha scritto Gillo Dorfles in un suo saggio sull'artista catalano. E' per questo che pare oltremodo opportuna la cornice rinascimentale del Chiostro del Bramante quale contrappunto allo spirito multiforme di Mirò e al suo linguaggio fatto di macchie, grafismi, spruzzi, impronte, abrasioni, suture e chiodi.
In mostra si potranno ammirare, tra gli altri capolavori, gli olii Femme dans la rue (1973) e Untitled (1978); i bronzi come Femme (1967); gli schizzi tra cui quello per la decorazione murale per la Harkness Commons-Harvard University, tutti provenienti dalla collezione di Palma di Maiorca.
FONTE
Redazione laperitivo.it