dal 14 settembre al 2 ottobre
Lucio Battisti, il tratto delle emozioni
In mostra undici quadri dipinti dallo stesso Lucio Battisti fra il 1969 e il 1972, indicati con titoli di canzoni interpretate o comunque musicate dall'artista.
Quadri nati dopo ore passate a tormentare le corde della chitarra, quando a volte Battisti, come ha raccontato la sorella Albarita, si chiudeva in cucina e su mezzi di fortuna si metteva a dipingere creando i suoi quadri. I temi delle tele sono intrinsechi ad alcune canzoni: si passa dai colori intensi e solenni della
"Collina dei Ciliegi" alle sovrapposizioni e sfumature di
"Sognando e Risognando", dal particolare di
"Una Giornata Uggiosa", monotona, triste, dove tutto è uguale e ripetitivo, all'universalità de
"La Macchina del Tempo", con i suoi colori forti, decisi e i suoi numeri grandi e violenti attorno ad una carcassa di sveglia. E ancora, dai colori accesi dei
"Due Mondi", dove uno è il contrario dell'altro ma è anche l'interfaccia dell'altro e quindi si cercano, alla globalizzazione di
"Gente per Bene Gente per Male", dove il globo del bene sorge dal basso e cerca di influenzare l'area circostante dominata dal tentacolo del male. Tele contrastanti, nel tratto di pennello e nelle emozioni che ci comunicano, testimonianze della ricchezza del suo essere artista che dimostrano come la sua fantasia sapesse tradurre in colori il mondo e le emozioni mentre il suo genio trasformava tutto ciò che lo circondava in musica. Quella musica che ha coinvolto almeno tre generazioni facendoci sognare, innamorare e piangere.